Ma lo psicologo va dallo psicologo?

Questa mattina sono entrata in un paio di classi prime di una scuola secondaria di primo grado per spiegare ai ragazzi in che cosa consiste lo "Sportello d'ascolto". Durante la discussione, mi sono soffermata sull'importanza del segreto professionale, vale a dire sull'obbligo da parte del professionista psicologo di garantire la privacy delle persone che si rivolgono a lui. Ad un certo punto, una ragazza mi chiede: "Ma allora lei è piena di segreti! che peso si porta! lei non ha bisogno di parlarne con un altro psicologo?". Rimango piacevolmente sorpresa da questa intelligentissima domanda, posta da un'alunna di solo undici anni. Rispondo che per noi psicologi è normale andare dallo psicologo, quindi, ovviamente, anche noi ci rivolgiamo a dei nostri colleghi in caso di bisogno sia per un confronto di tipo professionale sia per condividere delle preoccupazioni che esulano dalla sfera lavorativa.
In questa sede, aggiungo che gli psicoterapeuti di orientamento psicoanalitico sono obbligati ad intraprendere un percorso di analisi personale prima di poter esercitare la professione. Inoltre, per noi è normale e frequente confrontarci tra colleghi ogni volta che incontriamo difficoltà nella relazione con i nostri pazienti. Evenienza non inusuale visto che siamo esseri umani, prima che professionisti e che utilizziamo noi stessi come "strumento" di lavoro.